La Condizione delle Donne tra i 20 e i 45 anni ai margini della Formazione e del Lavoro: Una breve analisi

Introduzione

La pandemia di COVID-19 ha portato con sé sfide senza precedenti per la società, con significative ripercussioni sul mercato del lavoro e sull’istruzione, soprattutto per le donne. Questo articolo si propone di esaminare la condizione delle donne tra i 20 e i 45 anni che si trovano ai margini del mondo della formazione iniziale e/o continua e del mondo del lavoro, evidenziando gli sviluppi dal tempo della pandemia ad oggi.

Persistenza delle disuguaglianze di genere

Durante il periodo di confinamento e restrizioni imposte dalla pandemia di COVID-19, è stata osservata un’impatto sproporzionato sulle donne in vari settori, inclusi l’accesso alla formazione e al mercato del lavoro. Le donne, che costituiscono la maggioranza dei lavoratori nei settori della salute e dell’assistenza, sono state in prima linea nella risposta alla pandemia. Allo stesso tempo, le disparità di genere nell’imprenditoria sono aumentate, poiché i settori dove le donne sono concentrate (ad es. servizi personali, ospitalità e turismo) sono stati colpiti in modo sproporzionato. La chiusura delle scuole e delle strutture per la cura dei bambini ha aumentato la quota di lavoro non retribuito delle madri, aggravando svantaggi e stress nel mercato del lavoro (OCSE, 2023).

Per quanto riguarda l’istruzione, i dati di Eurostat mostrano che durante il periodo di confinamento molte donne sono state costrette a sospendere i loro studi a causa delle difficoltà nel conciliare le responsabilità familiari e le esigenze accademiche. Questa interruzione nella formazione iniziale può avere ripercussioni a lungo termine sull’occupabilità e lo sviluppo professionale delle donne colpite.

Mentre il mondo inizia ad adattarsi alla nuova realtà post-pandemia, le donne tra i 20 e i 45 anni continuano a fronteggiare sfide significative nell’accesso alla formazione e al mercato del lavoro. Sebbene gli ultimi dati indichino un lieve miglioramento del tasso di occupazione femminile, rimane una sostanziale differenza rispetto agli uomini. Il tasso di disoccupazione tra le donne è ancora superiore rispetto agli uomini, evidenziando la persistenza delle disuguaglianze di genere.

Per quanto riguarda la formazione continua, la disponibilità di programmi di apprendimento e opportunità potrebbe non essere ugualmente accessibile alle donne che affrontano molteplici responsabilità, come la cura della famiglia e la conciliazione del lavoro retribuito. Questo può contribuire a perpetuare il ciclo di esclusione delle donne dal mercato del lavoro e limitare le loro prospettive di crescita professionale.

Secondo il rapporto presentato dal G7 sulle buone pratiche e sui progressi compiuti nel rispetto degli impegni relativi alla parità di genere, “G7 Gender Equality Implementation Report 2023”, le donne sono ancora sottorappresentate nel mercato del lavoro. Il mercato del lavoro continua ad essere pervaso da sfide legate al genere che impediscono alle donne di raggiungere il loro pieno potenziale, con il persistente divario salariale e il soffitto di vetro che impediscono loro di raggiungere posizioni di vertice. La situazione è peggiore per le donne appartenenti a minoranze svantaggiate, che affrontano maggiori ostacoli all’impiego retribuito.

Le disuguaglianze tra uomini e donne spesso hanno un effetto moltiplicatore, intensificando gli svantaggi affrontati dalle donne e dalle ragazze di diversi gruppi. Questi svantaggi si estendono su molte dimensioni, come lo status di migrante, razza, etnia, orientamento sessuale, identità di genere e status di disabilità.

Anche se sempre più donne partecipano al mercato del lavoro, il peso delle responsabilità private e di cura, il lavoro non retribuito, continua a ricadere in gran parte sulle loro spalle. L’aumento delle ore lavorative delle donne non porta di solito a una condivisione più equilibrata del lavoro domestico e di cura tra uomini e donne. Così, quando si somma il tempo dedicato al lavoro non retribuito (vita quotidiana, faccende domestiche, inclusa la cura), le donne generalmente lavorano di più.

Promuovere la parità di genere nell’accesso al mercato del lavoro e alla formazione

Per promuovere la parità tra uomini e donne nel mercato del lavoro e nell’accesso alla formazione, è imperativo adottare misure e strategie politiche che favoriscano e supportino la conciliazione della vita professionale e personale. D’altro canto, investire in politiche di protezione sociale, come asili accessibili e congedi parentali retribuiti, può aiutare a ridurre gli ostacoli che impediscono alle donne di partecipare pienamente al mercato del lavoro e all’istruzione.

Gli impegni assunti dai paesi europei per perseguire la parità di genere e l’empowerment delle donne e delle ragazze nella loro diversità includono misure per ridurre gli ostacoli e aumentare la partecipazione equa e significativa delle donne nella forza lavoro e nell’imprenditoria. Includono anche il sostegno al leadership femminile nei settori pubblico e privato, programmi educativi focalizzati sulle scelte educative e iniziative per combattere la violenza di genere.

Conclusione

In sintesi, la condizione delle donne tra i 20 e i 45 anni che si trovano ai margini del mondo della formazione e del lavoro rimane una preoccupazione urgente, soprattutto alla luce delle sfide aggiuntive poste dalla pandemia di COVID-19. È essenziale che vengano implementate misure concrete per promuovere la parità di genere e garantire che tutte le donne abbiano pari opportunità di accedere alla formazione e al mercato del lavoro. I governi e le organizzazioni non possono affrontare adeguatamente le disparità di genere senza sfidare

Bibliografia

27 de Giugno de 2024

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